Significato di "sostenibilità".
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01 sviluppo sostenibile
02 sostenibilità
03 efficienza energetica
04 sostenibilità dell’edificio
- di manutenzione,
- di sostituzione degli elementi tecnici,
- di demolizione appropriata.
Lo sviluppo sostenibile è un processo finalizzato al raggiungimento di obiettivi di miglioramento ambientale, economico, sociale e istituzionale, sia a livello locale che globale. Tale processo lega, in un rapporto di interdipendenza, la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali alla dimensione economica, sociale e istituzionale, al fine di soddisfare i bisogni delle attuali generazioni, evitando di compromettere la capacità delle future di soddisfare i propri. La sostenibilità dello sviluppo non è compatibile con il degrado del patrimonio e delle risorse naturali (esauribili) ma anche con la violazione della dignità e della libertà umana, con la povertà e il declino economico, con il mancato riconoscimento dei diritti e delle pari opportunità. In campo edilizio, la sostenibilità coinvolge aspetti legati:
- all'ambiente, nel suo insieme;
- all'efficienza energetica;
- al consumo di acqua;
- alla qualità della vita;
- al rapporto tra i costi e i benefici;
- ai materiali da costruzione.
Per i materiali, l'attenzione è posta sulla loro salubrità nei riguardi degli occupanti e dell'ambiente e sulla facilità di approvvigionamento e di smaltimento. Dal punto di vista energetico, la sostenibilità degli edifici coinvolge le modalità con cui viene prodotta l'energia e l'efficienza con cui viene utilizzata. Sull'efficienza energetica hanno grande rilevanza le proprietà dei materiali che vengono impiegati (esempio: gli isolanti), l'orientamento dell'edificio in funzione della direzione dei raggi solari e l'impiego di fonti energetiche rinnovabili (esempio: i pannelli solari). La sostenibilità dell’edificio può contribuire a saldare il momento progettuale a quello realizzativo, in quanto, solo attraverso il controllo di tutte le fasi del processo, è possibile ottenere un prodotto edilizio che esprima la compatibilità tra le finalità estetico-funzionali, le prescrizioni normative, i controlli di qualità e di prestazione, le esigenze organizzative, i condizionamenti socio-economici e ambientali, le garanzie di sicurezza, conseguendo una vita utile programmata e un invecchiamento controllato dei manufatti, dei prodotti e dei materiali impiegati. Tutto questo comporta un approccio progettuale integrato che ha, come fine, un prodotto edilizio che risulti:
-
gradevole, durevole, funzionale, accessibile, comodo e sano;
-
efficiente, per quanto riguarda il consumo di risorse naturali e energetiche;
-
rispettoso dell’ambiente circostante e della cultura locale;
-
competitivo in termini di costi di gestione e di manutenzione.
Obiettivi dell' Edilizia Sostenibile o della Bioarchitettura
La bioarchitettura o edilizia sostenibile ha come obiettivi:
- Un rapporto sostenibile con l’ambiente: nella determinazione della qualità bioecologica dell’edilizia è necessario valutare il rapporto fra l’uomo e l’ambiente esterno all’edificio.
- Un’attività progettuale e un’edilizia improntata al risparmio energetico: fondamentale è che il progettista conosca il comportamento dell’edificio in relazione al clima e alle abitudini della popolazione, le tecniche costruttive orientate alla sostenibilità sin dalla fase di cantiere, l’uso di fonti rinnovabili di energia. Si evidenzia che le normativa in materia di risparmio energetico e l'uso di fonti rinnovabili di energia sono obbligatorie perchè vigenti.
- Un uso salubre di tecnologie e materiali naturali: la costruzione di edifici sani, ossia il più possibile privi di fattori d’inquinamento biologico e chimico, ambientalmente compatibili, si traduce nell’uso razionale dei materiali e delle tecnologie costruttive. Anche se è possibile analizzare i singoli materiali grazie alle informazioni circa la loro natura, il modo di essere messi in opera, le caratteristiche di manutenzione e il loro rapporto con l’ambiente (produzione di rifiuti, riciclabilità, ecc.), alcuni problemi di salubrità sono legati al loro comportamento in fase di montaggio e di compatibilità con altri prodotti. Nasce pertanto l’esigenza di valutare il pacchetto tecnologico nella sua interezza.
Differenza tra i termini Ecosostenibile e Biocompatibile
- qualsiasi materiale, prodotto, attività o processo che nel suo divenire continuo mantenga inalterate le regole a fondamento della realtà ecosistemica in cui si trova ad essere “consentendo alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la capacità delle future di fare altrettanto…” (Rapporto Brundtland 1987).
Il termine biocompatibile deriva dal greco "bios” che significa "vita" e del latino "cumpatire" che significa "partecipare a...". L’unione di queste due parole, letteralmente, vuol dire "partecipare alla vita” dove con il sostantivo "vita” intendiamo "qualsiasi componente biotico" di "ogni realtà ecosistemica". Da ciò deriva che al termine biocompatibile è associabile la seguente definizione:
- qualsiasi materiale, prodotto, attività o processo che nel suo divenire continuo non provochi alterazioni alla normale esistenza delle "componenti biotiche" della "realtà ecosistemica" con cui si trova a interagire.
Quando un edificio è Ecosostenibile e quando è Biocompatibile
- Un edificio ecosostenibile è necessariamente altamente efficiente dal punto di vista energetico e costruito con materiali reperiti senza inutili sprechi energetici (esempio: per trasporto) facilmente re-integrabili una volta dismesso, così da non provocare alterazioni “quantitative” di quella che è la capacità di carico (risorse reperibili: energia e materia) del sistema ambiente in cui sorge.
- Un edificio biocompatibile è un edificio che durante l’intero suo ciclo di vita, dalla fase di progettazione a quella di dismissione non produce alterazioni negative sulla “qualità” di vita, in termini di energia e materia, dei viventi con cui si troverà a interagire, mediante emissioni di diversa natura fisica, per lo più gassose.
Un edificio biocompatibile è un edificio ecosostenibile a un livello progettuale più alto.
E’ un edificio che, oltre a fare molta attenzione agli aspetti energetici della progettazione, è costituito da materiali “sani" che non emettano sostanze potenzialmente dannose per la salute dall’uomo e dell’ambiente di cui questo è parte integrante. Viceversa un edificio ecosostenibile può non essere biocompatibile, essendo, comunque, realizzato con materiali che abbiano effetti negativi sulla salute di Uomo e Ambiente.
Dieci obiettivi fondamentali per l'Edilizia Sostenibile
Il decimo obiettivo riguarda le azioni per la diffusione di questi criteri per una nuova e diversa cultura del progetto edile. Ogni punto appresso indicato, oltre al principio, è accompagnato dall'individuazione dei principali obiettivi che si intendono raggiungere attraverso scelte di azioni condivise e consapevoli.
- Ricercare uno sviluppo armonioso e sostenibile del territorio, dell'ambiente urbano e dell'intervento edilizio.
- Tutelare l'identità storica delle città e favorire il mantenimento dei caratteri storici e tipologici legati alla tradizione degli edifici.
- Contribuire con azioni e misure al risparmio energetico e all'utilizzo di fonti rinnovabili.
- Costruire in modo sicuro e salubre.
- Ricercare e applicare tecnologie edilizie sostenibili sotto i profili ambientali, economici e sociali.
- Utilizzare materiali di qualità certificata e ecocompatibili.
- Progettare soluzioni differenziate per rispondere alle diverse richieste di qualità dell'abitare.
- Garantire la Sicurezza dell'edificio.
- Applicare la domotica per lo sviluppo di una nuova qualità dell'abitare.
- Promuovere la formazione professionale, la progettazione partecipata e scelte consapevoli nell'attività edilizia