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Sistema Idrolet

con FILTRI PERCOLATORI

Sistema IDROLET, depurazione dei liquami reflui di tipo civile mediante letto batterico costituito da filtro percolatore. I filtri percolatori sono costituiti da un letto poroso o da torri di riempimento, formati da materiali in pezzatura grossolana (sassi, carbone fossile o materie plastiche) rivestiti da un film di batteri attivi. I liquami spruzzati sul letto, percolando verso la base, consentono alla popolazione batterica che compone il film biologico di venire a contatto con la materia organica inquinante e, quindi, di decomporla, trasformandola in anidride carbonica e acqua. Unita al processo di sedimentazione, la degradazione mediante filtri percolatori consente di eliminare circa l'85% del BOD5 immesso nell'impianto. La struttura interna di questo sistema, presenta numerosi fori per agevolare l'accesso dell'aria. In particolare, l'impianto Sistema IDROLET include:
Distribuzione e Riempimento
  • sistema distribuzione influente (preventivamente sottoposto a primaria sedimentazione) realizzato in modo da distribuire più uniformemente possibile il liquame su tutta la superficie del letto;
  • mezzo di riempimento con caratteristiche di grande superficie, con una conformazione e struttura tale da eliminare il possibile formarsi di percorsi preferenziali del refluo (incidono negativamente sul rendimento depurativo del filtro);
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IDROLET con filtri percolatori

Sistema di depurazione dei liquami reflui di tipo civile mediante letto batterico costituito da filtro percolatore.
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SEDIMENTATOREIniziale
primo stadio
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FILTRI PERCOLATORIIDROLET
secondo stadio
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SEDIMENTATOREFinale
terzo stadio
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Ventilazione, Drenaggio e Ricircolo del liquame ossidato
  • un sistema di ventilazione e di drenaggio di sottofondo;
  • un dispositivo di ricircolo del liquame effluente ossidato, che per la tipologia di filtro proposto svolge il compito di garantire un corretto carico idraulico superficiale.
BATTERICO ANAEROBICO
Questo particolare trattamento dei liquami, da installare a valle di una adeguata BIOVASCA, è costituito da una vasca le cui dimensioni e caratteristiche tecniche (spessori delle pareti, del fondo, del coperchio, larghezza, lunghezza, profondità e massa filtrante), dovranno essere sufficienti a contenere il volume e a reggere il peso del materiale costituente l'elemento filtrante, nonché a consentire le necessarie opere di pulizia periodica e manutenzione e eventualmente il transito di automezzi.
Il volume della massa filtrante dovrà essere proporzionato in ragione di 1 m3 per persona (a. e.) qualora l’altezza del filtro sia di 1 metro. In tal caso, la superficie del filtro sarà quella del numero degli abitanti equivalenti espressa in m2.
Sono tuttavia ammessi volumi inferiori per altezze della massa filtrante superiori al metro. Sono invece necessari volumi superiori se l’altezza della massa filtrante è inferiore a 1 m. o superiore a 1,50 m; detti valori si debbono fissare in 1 metro cubo di massa filtrante per ogni abitante equivalente.
Quando non si dispone di una sufficiente ventilazione per portare aria nella vasca contenente il filtro si adottano sistemi elettromeccanici di convogliamento aria, anche programmati per ottenere un funzionamento regolare del filtro percolatore.
Una realizzazione tipica è quella illustrata a lato: l'immissione della quantità di aria all'interno del vano che alloggia il filtro, assicura la costante pellicola batterica sui corpi di riempimento e, quindi, il regolare funzionamento
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BATTERICO AEROBICO

Il filtro batterico aerobico (o filtro percolatore) consente di ottenere efficienze depurative maggiori di quello anaerobico utilizzando microrganismi il cui metabolismo è in grado di trasformare le sostanze organiche biodegradabili fino a anidride carbonica e acqua. Offre buone garanzie di rispettare i limiti di legge per la qualità dello scarico senza l’ausilio di componenti elettromeccaniche, e con manutenzione che non richiede competenze tecniche qualificate (limitata all’asportazione periodica dei fanghi), a differenza dei depuratori biologici.
La realizzazione di questo particolare sistema depurativo è però possibile quando tra l'entrata e l'uscita vi sia un certo dislivello, che può essere creato artificialmente con l’ausilio di una pompa, ma ciò comporterebbe un certo consumo energetico. E’ simile al precedente filtro anaerobico, ma la direzione del flusso dei liquami è contraria (dall’alto al basso). Oltre alla fossa Imhoff iniziale, adeguatamente dimensionata, è necessario prevedere una vasca terminale per la raccolta del particolato in uscita.
Il filtro percolatore è costituito da ghiaia di pezzatura variabile 10/50 mm - 20/60 mm, o altro materiale reperibile sul mercato, sostenuto da una piastra forata in materiale anticorrosivo sospesa a circa 30 cm dal fondo del contenitore. Alla superficie degli elementi filtranti, un'analoga piastra forata appoggiata agli inerti consente un’uniforme distribuzione dei liquami nell’intera massa filtrante, evitando linee di scorrimento preferenziale. Il liquame proveniente dalla fossa Imhoff (o settica esistente) fluisce al centro della piastra ripartitrice per poi percolare nella ghiaia sottostante. Fra gli spazi vuoti si forma un film biologico costituito da batteri aerobi che venendo a contatto con il liquame effettuano l'abbattimento di molte sostanze inquinanti. Il liquame così depurato defluisce dal fondo del filtro unitamente ad una certa quantità di fango derivante dalle particelle del film biologico, ormai mineralizzate, che si distaccano dal materiale filtrante. Il fango potrà essere raccolto da una seconda Imhoff terminale (anche più piccola di quella iniziale) o da una fossa a 2 o 3 scomparti sifonati.
Per il dimensionamento del filtro valgono le stesse regole già citate per i filtri anaerobici e pertanto il volume e la superficie della massa filtrante variano al variare dello spessore. Non sono pertanto funzionali altezze inferiori al metro per l’elevata velocità di percolazione.

BATTERICO AEROBICO con Areazione Forzata

BATTERICO AEROBICO con Areazione Forzata: il filtro è simile al precedente ma l'areazione non avviene più con il tubo di ventilazione, come nel caso precedente. Infatti l'immissione di aria è assicurata da un sistema di areazione forzata, simile a quello utilizzato nel Sistema IDROBIO, che assicura la formazione del BIOFILM necessario a degradare la sostanza organica.
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